Il sogno di ogni imprenditore, di qualsiasi taglio egli sia, è di intraprendere un’attività che richieda la minor quantità di impegno e tempo personale possibili e che possa rendere denaro in modo sempre più autonomo o, comunque, a fronte di un impegno particolarmente ridotto.
Una possibile risposta a questo genere di progetto è l’apertura di un negozio automatico self service.
Questo genere di negozi sta piano piano comparendo in tutte le città, ma il mercato è ancora agli inizi e quindi la possibilità di catturarne una parte è ancora molto elevata.
Un negozio automatico presenta, rispetto alla controparte tradizionale, una congrua serie di vantaggi che, una volta esaminati, possono offrire spunti e possibilità di sicuro interesse.
L’investimento iniziale, ad esempio, è sicuramente uno tra i più bassi di quelli mediamente necessari a far partire una nuova attività.
Per una configurazione media, comprensiva di blindatura e cambiamonete, infatti, l’onere di tale investimento si attesta mediamente tra i quarantamila ed i cinquantamila euro, comprese le quantità di articoli necessarie a garantire una corretta rotazione di magazzino.
Il tempo di rientro dell’investimento iniziale dipende ovviamente da tantissimi fattori ma, per quanto variabile, non supera abitualmente i pochi mesi dall’inizio dell’attività di vendita.
Questo soddisfa quindi il requisito dell’attività di essere qualcosa che inizi rapidamente a produrre una rendita che non vada a discapito del tempo personale dell’esercente, il quale può così affiancare la conduzione del negozio automatico self-service a qualsiasi altra attività lavorativa.
Il periodo di apertura di ventiquattro ore su ventiquattro consente infatti, oltre che ricoprire un periodo in cui tutti gli altri negozi ordinari sono chiusi, anche di provvedere in tali orari agli eventuali rifornimenti e manutenzioni, preservando così il tempo necessario all’espletamento di altre attività.
La tipologia di prodotti vendibili in questo genere di negozi è soggetta agli stessi limiti di qualsiasi altra attività commerciale ma, a differenza di tutti gli altri tipi di negozio, consente una diversificazione anche imponente dei prodotti offerti alla vendita, dalle bevande calde e fredde agli snack e dolci confezionati per proseguire verso altri prodotti alimentari e non fino alla distribuzione di pasti preparati automaticamente anche se al momento.
Chiaramente si rende necessaria, in fase progettuale un’attenta indagine sulle esigenze della popolazione residente a breve o media distanza dall’installazione per poter avere una buona probabilità di incontrare la richiesta del pubblico.
Ad esempio, la somministrazione di pasti preconfezionati, anche se riscaldati al momento, può non essere indicata per tutti i territori mentre la distribuzione di complementi alimentari quali olio o pasta (o anche latte, come già si vede in alcuni punti particolari), può avere maggiori probabilità di incontrare i favori del pubblico.
Ad ogni modo, la possibilità di accesso a regimi fiscali agevolati e, in alcuni casi particolari, anche a contributi statali, regionali e provinciali (di cui alcuni addirittura a fondo perduto), contribuisce a minimizzare non poco l’esborso iniziale e di conseguenza ad abbassare il rischio d’impresa, di per se’ già non particolarmente alto.
L’apertura di un negozio automatico self service rappresenta quindi una valida alternativa all’intraprendere altre attività, all’apparenza più remunerative ma certamente sottoposte sia a rischi maggiori che investimenti più onerosi sia in termini economici che di tempi di rientro.