In questi ultimi tempi i centri massaggi sono proliferati un po’ dovunque. Segno inequivocabile di una domanda in continuo aumento e quindi di un bacino d’utenza particolarmente favorevole.
Dal punto di vista legislativo inoltre vi è un quasi completo vuoto normativo in merito, per cui non sono mediamente richieste abilitazioni particolari o autorizzazioni specifiche.
Questi fattori però sono validi solo se riferiti ai trattamenti di tipo estetico o riferiti al benessere in senso lato. Qualora i massaggi somministrati fossero di importanza terapeutica il quadro normativo cambierebbe infatti in toto.
Sono quindi esclusi, a titolo di esempio, i massaggi shiatsu, come pure il linfodrenaggio e altri tipi di massaggio terapeutico.
Per il resto è sufficiente avere un locale in cui svolgere l’attività, un lettino per i trattamenti (quindi con copertura del tipo usa e getta) e una partita IVA.
Chiunque si sia cimentato in questo settore in più sa benissimo che anche la promozione non è più di tanto necessaria, mentre il passa-parola ha la voce più grossa in capitolo; più siete bravi e competenti più arriveranno i clienti.
La radità del quadro normativo non esime comunque dall’essere in possesso di conoscenza tecnica, manuale e professionale ai massimi livelli. In questa attività si ha a che vedere con il corpo di persone che si rivolgono al professionista per alleviare le piccole o grandi tensioni alla fine di una giornata di lavoro. Quindi è necessaria tutta la competenza possibile, specialmente nell’approccio.
A questo proposito è possibile fare riferimento ai numerosi centri esistenti che si occupano di formazione in questo campo. Esistono scuole olistiche di grande serietà, tramite cui acquisire una preparazione adatta ad essere in grado di dare il meglio in questa attività.
Come detto prima le cose cambiano radicalmente, sia come inquadramento fiscale che normativo, nel momento in cui il centro voglia cimentarsi anche in tecniche di massaggio che rientrano nell’ambito terapeutico.
Se ciò accade infatti, si rientra nell’ambito normativo dello studio medico, per cui occorrono figure particolari, come il direttore sanitario, e le stesse norme per l’agibilità diventano molto stringenti e particolari con conseguente grande aggravio dei costi di partenza.
Stessa cosa vale per il personale che effettua i massaggi che, appunto in caso di massaggi terapeutici, deve essere dotato di adeguati attestati e titolo di studio, oltre che di abilitazione ed iscrizione ai relativi albi professionali.
Ma volendo restare nell’ambito dell’estetica e del benessere tutte queste problematiche non si presentano e l’attività, pur senza esagerazione, consente in genere un buon introito.
Il guadagno giornaliero, considerando che la durata media di un massaggio di questo tipo è di circa 45 minuti, ad un costo per seduta orientativo di 30-40 euro, può aggirarsi sui 300 – 400 euro al giorno, lordi, corrispondenti ad un introito netto massimo di circa 3500 euro mensili, cui vanno sottratti i costi dell’affitto e di gestione.
Chiaramente, in caso di uso contemporaneo dei locali da parte di più professionisti, questi costi saranno abbattuti in misura corrispondente.