Quello della parafarmacia è un investimento che prevede sicuramente buoni guadagni e ottimi margini, ma deve essere attentamente valutato a causa dell’investimento iniziale, sicuramente non indifferente e degli adempimenti di legge, altrettanto gravosi.
Per quanto riguarda l’investimento iniziale, occorre tenere presente che in una parafarmacia il magazzino di partenza non può di certo essere ridotto all’osso e, pur essendo possibile pianificarne uno sviluppo eventualmente modulare, l’esborso preventivo non è affatto da sottovalutare.
Altro aspetto che gioca un ruolo fondamentale, insieme all’arredamento, è il canone locativo.
Una parafarmacia infatti, dato il settore merceologico, abbisogna di un’accurata scelta della location, che non potrà essere lasciata al caso ma, al contrario, accuratamente pianificata, per evitare la concorrenza di altri esercizi simili ma, soprattutto, per garantire le basi per un buon afflusso. Le zone periferiche saranno quindi meno utili di quelle centrali e da questo dipenderà il costo dell’affitto, sicuramente non indifferente.
Per questi motivi è consigliabile scegliere accuratamente la forma fiscale da adottare, per la quale potrebbe essere decisamente indicata la scelta della Società a Responsabilità Limitata.
Per quanto riguarda i prodotti in catalogo, in una parafarmacia si può anche fare la scelta di non vendere farmaci, ma questo produrrebbe un eccessivo assottigliamento del bacino d’utenza, cosa che, specialmente per un esercizio in partenza non è mai una cosa consigliabile.
Il fatto è che, per vendere farmaci, è comunque richiesta la presenza di un farmacista, con pochissime eccezioni. Pertanto occorre prevedere una figura professionale del settore, il cui costo è da tenere in considerazione.
Altro aspetto critico è rappresentato dagli adempimenti che, nel caso in questione non sono di certo semplici ne limitati. Solo dal punto di vista normativo specifico infatti, sono previste comunicazioni specifiche (con documentazione separata e diversificata) all’Aifa, al Ministero della Salute, all’Ordine Professionale e alla Regione. Tutto questo oltre ai normali adempimenti, quali Partita Iva, iscrizione al Rec etc. etc. e anche oltre agli eventuali adempimenti locali, da non sottovalutare mai e per i quali è sempre valido il suggerimento di richiedere direttamente al comune di competenza l’eventuale documentazione.
Dal punto di vista del ritorno di investimento, per contro, le possibilità sono tutte a favore. Il bacino d’utenza è infatti in costante aumento, grazie al bisogno di vite più salutari ed al sempre maggior numero di persone che decidono di curarsi con prodotti naturali da affiancare (quando non sostituire) ai prodotti della farmacopea abituale.
Per la promozione il suggerimento è di affidarsi, oltre che agli abituali canali promozionali, quali volantini e brochure, anche al Web, con siti appositamente strutturati e facilmente consultabili, magari con un catalogo online e la possibilità di acquisto e spedizione di prodotti anche via posta.
In sintesi un buon investimento quindi, con ottime possibilità di sviluppo ma che deve necessariamente essere pianificato e preparato con cura, per poter svilupparne appieno il potenziale commerciale senza eccessivi rischi.