Aprire equo e solidale

Il consorzio Fairtrade, raccoglie sotto la propria egida un certo numero di enti operanti nella cooperazione internazionale, riunitisi con il proposito di ottenere, tramite il commercio, un riequilibrio economico tra paesi di diverso livello.

Diciamo che il commercio equo e solidale si propone, tramite l’adozione di politiche particolari, sia dal punto di vista della fornitura che dei prezzi, di promuovere uno sviluppo sostenibile e giusto a livello mondiale.

Data la definizione, si deduce che, oggetto della vendita, è in realtà il progetto stesso più che i materiali o gli articoli.

Occorre quindi saper spiegare al cliente tutto questo, con una discreta sintesi ma facendogli comprendere a fondo quello che costituisce di fatto il core business più che un valore aggiunto.

E’ per questo motivo che occorre frequentare preventivamente un corso, organizzato dalla stessa fairtrade in un calendario sostanzioso e nutrito, durante il quale vengono chiariti tutti gli aspetti economici, finanziari, fiscali ed ideologici legati al progetto.

Per le incombenze burocratiche, oltre alla partita IVA, occorre presentare una DIA come per qualunque altra attività, del tipo del commercio di vicinato, tipologia questa per cui va richiesta la documentazione opportuna al comune di competenza. Sono ovviamente previste anche le autorizzazioni e i nulla osta di tipo sanitario.

A questo punto cessano le differenze con un normale esercizio commerciale. Di fatto, l’abilità imprenditoriale è sempre una conditio sine qua non per il successo di un negozio di commercio equo e solidale come per una qualsiasi altra attività commerciale.

Valgono quindi le consuete considerazioni in merito alla centralità e localizzazione dell’esercizio in zone di passaggio, come anche quelle in merito alla promozione iniziale, effettuata tramite volantinaggio, promozione web e altri sistemi atti a rendere consapevole la popolazione locale della presenza della nuova attività.

Per quanto riguarda la scelta del locale, si può partire tranquillamente con una metratura intorno ai 60 metri quadri.

La fornitura iniziale abitualmente si aggira intorno a15.000 euro; ricordiamo che quasi sempre le prime forniture prevedono il pagamento immediato.

Valgono inoltre le consuete considerazioni sul mercato, sulla capacità di relazione con il pubblico e di sapersi promuovere efficacemente, soprattutto in fase di startup.

Questa del commercio equo e solidale è di fatto un’attività come qualsiasi altra, pur se ammantata da una serie di valori che la rendono particolarmente affascinante da un punto di vista ideologico.

Occorre però rimanere sempre con i piedi ben piantati a terra e una solida preparazione sulla merceologia del settore di competenza.